Perché scegliere Gesù se la mia vita è già perfetta così?

Facile affidarsi ad “una entità soprannaturale” quando le cose vanno storte: una malattia, un lutto, una storia finita, la solitudine. Dipendere da qualcuno, è conveniente. Dipendere da qualcuno è necessario.

Ma se tutto va bene? Se i miei genitori si amano e non hanno mai pensato di divorziare; se godo di ottima salute e non mi becco una febbre da anni; se ho dei buoni amici, una bella casa, le risorse economiche sufficienti per pagarmi le tasse universitarie – o le tasse in generale, perché ho un lavoro decente ed uno stipendio che mi permette di farmi una settimana di vacanza ad Agosto ogni anno verso una meta differente…
Se ho tutto questo, perché scegliere di credere, ma soprattutto di vivere con e per Dio?

La risposta non è nell’avere, la risposta è nell’essere.

Vi racconto una storia.
A 17 anni non mi mancava niente. Avevo il fidanzato, avevo gli amici, avevo ottimi voti al liceo, sapevo quello che volevo fare “da grande”, avevo una bella famiglia, avevo i soldi per comprarmi la pizza, andare in gita con la scuola in giro per l’Italia o all’estero, il cinema, le giostre, i vestiti, i libri, le giornate piene; non mi mancava neppure la gioia di vivere.

MA.

Ma poi è successo che mi hanno detto che Dio esisteva e io l’ho sentito, che esisteva.
E se una persona esiste, non puoi far cessare che questa esista solo perché non ci credi o non la vuoi nella tua vita.
Ecco, il punto è proprio questo: avevo molto ma non ero molto.
Solo dopo aver conosciuto Dio, mi sono resa conto che potevo essere una brava persona, simpatica, intelligente e gentile; ma non era abbastanza, ma non era tutto. E il cuore dell’uomo, ho letto, riesce a credere e a volere l’eternità, nonostante non ne comprenda veramente il senso.
Io volevo essere di più.

Le persone hanno paura di dipendere da qualcosa o da qualcuno, ma non si rendono conto che questo è inevitabile. Anche chi dice di dipendere solo da se stesso, se ci riflette, in realtà dipende dalle sue decisioni che però sono influenzate dal contesto, dalla cultura, dalla famiglia, dalle compagnie, dalle paure, dai problemi, dai desideri. Tutti dipendiamo da qualcosa o da qualcuno e dobbiamo smetterla di fingere che non sia così.
Non possiamo non dipendere da qualcosa o da qualcuno, ma possiamo scegliere da chi e da cosa.

Scegliere di credere in Dio quando si ha già tutto e (apparentemente) nessun bisogno, è la scelta più libera che ci possa essere posta davanti; e provare per vedere la differenza rispetto anche solo al giorno prima, è l’atto d’amor proprio più grande e importante che si possa fare.
Scegliere di avere fede non credo sia un gesto da stupidotti. Penso che sia la scelta fatta dalle persone che vogliono il meglio che si possa desiderare e che sono disposti a tutto pur di averlo. Pur di esserlo.

E non importa chi sei o come sei, cosa fai o da dove vieni. Ciò che conta è chi vuoi diventare e dove stai andando.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *